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Cannabis terapeutica nel cane e nel gatto, la guida completa

Cannabis terapeutica o cbd nel cane o nel gatto?

Se non avete mai sentito parlare dell’utilizzo di questa sostanza negli animali, e volete conoscere cosa c’è da sapere su questa straordinaria medicina, allora dovete assolutamente leggere questo articolo. In questo articolo di oggi voglio raccontarvi tutto quello che c’è da sapere sull’utilizzo in veterinaria della Cannabis terapeutica.

Perché se il tuo peloso ha male e sta soffrendo o ha dolore per artrosi cronica , o a causa di traumi acuti, o perché ha subito una chirurgia…forse è arrivato il momento di pensare ad usarla!

Quando i nostri animali soffrono e hanno dolore non solo patiscono loro, ma soffriamo anche noi ed è motivo di tristezza e a volte senso di frustrazione vederli stare male e non riuscire a curarli al meglio.

Certamente esistono farmaci antinfiammatori e antidolorifici, che agiscono su più fronti del dolore…ma come tutti ben sappiamo, gli effetti collaterali a breve o a lungo termine a volte si fanno sentire e li rendono poco maneggevoli per terapie croniche.

Ecco che in questi casi pensare al cbd significa fare il bene del tuo peloso.

Scopriremo tra breve i vantaggi

Ma che cos’e’ il cbd?

Il cbd è una sigla che sta per cannabidiolo, una sostanza presente nell’infiorescenza e nelle foglie apicali della cannabis sativa o cannabis indica, due varietà della stessa pianta.

A differenza del thc, il tetraidrocannabinolo, il cbd non possiede effetto psicotropo e stupefacente.

Il bd, il thc, e altre centinaia di sostanze presenti nella pianta della cannabis, vengono chiamati generalmente fitocannabinoidi.

Ciascuna con le sue caratteristiche piu’ o meno spiccate, e con le sue indicazioni.

Ad ogni modo la molecola piu’ utile e versatile è indubbiamente il cbd.

Oggi infatti parleremo soprattutto di questa sostanza, mentre nei prossimi articoli affronteremo il “magico” universo dei principi attivi della cannabis sativa, come il cannabigerolo, il cannabinolo, il cannabicromene, i terpeni, i flavonoidi e le clorofille…sono infatti piu’ di 800 le molecole conosciute ottenute dalla cannabis.

Ma torniamo al nostro cbd

gravidanzacane

il cbd, negli animali, affinche’ svolga la sua azione, si deve legare a dei recettori. Questi sono presenti soprattutto nelle cellule nervose,  ma non solo…. sono i cosidetti recettori cb-1 e cb-2.

La loro distribuzione varia a seconda dei tessuti… ora, se sono presenti dei recettori, significa che l’organismo produce le sostanze che si vanno a legare a questi recettori… infatti l’uomo e pure gli animali producono dei propri cannabinoidi che vengono chiamati appunto endocannabinoidi.

Queste sostanze, che sono prodotte nel momento del bisogno dall’organismo, assieme ai recettori ed ad altre molecole enzimatiche, fanno parte di un sistema denominato sistema endocannabinoide o ecs dall’acronimo inglese “endocannabinoid system”; quindi esistono i fitocannabinoidi, prodotti ed estratti dalla pianta ed esistono gli endocannabinoidi, che sono autoprodotti dall’animale on demand, cioe’ al bisogno perche’ non esiste una scorta o un magazzino…quindi per intenderci si vende sul venduto! A volerla dire tutta, sperando di non confondervi le idee, ma solo come sempre per il piacere della conoscenza, esistono tra i cannabinoidi delle altre sostanze, sempre autoprodotte al momento del bisogno nell’animale oppure di origine vegetale presenti ad esempio in alcuni legumi come la soia, le arachidi o i piselli che si chiamano “composti cannabimimetici”…perche’ mimano, ovvero simulano l’azione degli endocannabinoidi.

Ma rimaniamo sul pezzo, come diciamo qui in romagna quello che e’ interessante sapere e’ che mentre gli endocannabinoidi, legandosi al recettore, entrano nella cellula e poco dopo vengono disattivati nella loro funzione per la presenza di enzimi intracellulari che li distruggono e quindi hanno durata d’azione breve nel caso dei fitocannabinoidi, questa inattivazione non avviene subito… ma dopo un bel po’ di tempo, perciò la loro durata d’azione e’ più lunga…almeno 6-8 e a volte anche 12 ore

Ma a cosa serve il sistema endocannabinoide?

il sistema endocannabionide ha un ruolo decisivo sulla regolazione delle attività vitali: quando un essere vivente incontra un elemento di pericolo o stress il sistema nervoso simpatico entra in funzione attivando, attraverso adrenalina, noradrenalina e tutte le amine simpatico-mimetiche, una serie di meccanismi di difesa che portano all’attivazione di tutti quei sistemi biologici quali aumentato flusso di sangue al cervello, aumentata vigilanza, tachicardia con aumento della pressione, calo dell’appetito e aumento della soglia di eccitazione.

tutto ciò per consentire al soggetto di essere pronto al combattimento o alla fuga.

Al cessare dell’elemento stressogeno, il sistema nervoso parasimpatico entra in funzione “frenando” il segnale adrenergico.

e’ in questa fase che interviene il sistema endocannabinoide, producendo appunto al bisogno gli endocannabinoidi che legandosi ai recettori cb-1 e cb-2, armonizzano e completano l’effetto di “frenata” garantendo il ripristino delle condizioni di normalità.

Se volessimo fare una similitudine immaginate di viaggiare con la vostra auto belli tranquilli ed ad un certo punto, davanti a voi c’è un incidente o un ostacolo e vi trovate a dover frenare immediatamente…

Magari con la strada pure bagnata e voi che comunque viaggiate spediti..

piede tutto giu’ sul freno e…se non avete l’abs

le ruote incominciano a slittare, la macchina sbanda, lo sterzo non risponde ai comandi e sbam! macchina distrutta e altre terribili conseguenze…

invece con l’abs cosa sarebbe successo… che avreste controllato la frenata, la macchina si sarebbe mantenuta dritta e con il controllo dello sterzo spostarvi dalla traiettoria di collisione e mettervi al sicuro di lato.

ecco in pratica il sistema endocannabinoide serve a questo è il sistema frenante abs che evita lo slittamento delle ruote e permette di controllare la frenata quando le condizione della strada si fanno pericolose.

I cannabinoidi quindi, che siano fito o endo, agiscono da freno e da modulatori  nella trasmissione dell’impulso nervoso in caso di dolore e stress.

Ma non solo…infatti se continuerete a seguirmi anche nelle prossime settimane vi porterò a conoscere tutte le potenzialità terapeutiche della cannabis…quindi stay tuned! Rimanete connessi

Come agisce quindi il cbd?

Il cbd, somministrato ai nostri pelosi, andandosi a legare ai recettori per gli endocannabinoidi, “armonizza”, modula e rallenta la trasmissione dell’impulso lungo le fibre nervose. Il cbd riveste quindi un ruolo chiave nel controllo e nella soppressione del dolore. Ma dove sono distribuiti i recettori dei cannabinoidi?

I recettori dei cannabinoidi come detto si distinguono in cb-1 e cb-2.

I cb-1 sono presenti maggiormente nel sistema nervoso centrale, cioè cervello e midollo spinale e nel sistema nervoso periferico come i nervi e i gangli nervosi. Ma sono stati rilevati anche nel tratto intestinale, nel fegato e nella cute. La stimolazione di questi recettori attraverso il legame del cbd con il cb-1 gioca un ruolo nella regolazione del dolore, nella risposta allo stress, nella regolazione delle riserve energetiche e nelle funzioni immunitarie.

I cb-2 sono presenti maggiormente nel sistema immunitario, cioè globuli bianchi, linfonodi, milza, nel tratto gastro-intestinale, nell’apparato riproduttore, nel sistema vascolare, polmoni, ossa, pelle e di nuovo nel sistema nervoso centrale.

Dimenticato qualcosa?? Più semplicemente cioè sono dappertutto…chi un pò più da una parte chi un pò più dall’altra.

(e per questa prima parte direi che è già abbastanza… nomi strani, recettori, sistema endocannabinoide, sistema nervoso simpatico e parasimpatico…pà, hai usato troppi paroloni…come dice mia figlia quando gli chiedo un parere se un mio nuovo articolo) fermiamoci qui per oggi, il prossimo articolo sarà con un taglio più pratico.

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