Estate per chi ha un cane vuol dire attività all’aria aperta, escursioni nell’entroterra o lungo sentieri in montagna.
Su come prepararsi al meglio per queste avventure, ne ho parlato in una video pillola (che potete visionare qui) dandovi i 10 consigli pratici per una passeggiata in montagna senza incidenti o intoppi.
Ma con la bella stagione un pericolo è sempre in agguato… il morso della vipera.
Iniziamo dal conoscerla, la vipera, perché come si dice, se la conosci la eviti.
Ovvero se sai riconoscerla e differenziarla da altri serpenti non velenosi, se sai qual’e’ il suo habitat, il suo stile di vita e la sua biologia, sicuramente riduci se non eviti del tutto il rischio che sia tu che il tuo cane possiate venire morsi da questo temuto, ma utilissimo essere vivente, fondamentale per l’ecosistema e per l’ambiente.
La vipera è un serpente che in Italia conta 5 specie, ma la più diffusa è sicuramente la vipera comune o aspide (foto o video) che è presente su tutto il territorio nazionale ad eccezione della Sardegna, dove non esistono vipere.
Le altre quattro specie, vivono in zone diverse, ad esempio la vipera berus o marasso vive sulle alpi e sulle dolomiti.
La vipera ammodytes o dal corno vive nel nord est, soprattutto friuli ma anche veneto e trentino alto adige.
La vipera ursini o dell’orsini vive in italia centrale, soprattutto in abruzzo, ma anche marche e umbria.
Da ultimo la vipera walser o vipera dei rododendri, scoperta nel 2016 e localizzata in un ristretto territorio delle alpi occidentali, tra biella e la valsesia.
Hanno tutte una caratteristica comune che permette di differenziarle da altri tipi di serpenti non velenosi, le così dette bisce o colubridi ovvero:
- testa triangolare
- occhi con pupille verticali
- coda che si restringe in modo brusco
Le Vipere sono serpenti ovovivipari, ovvero non depongono uova ma partoriscono i viperotti vivi, che gia’ alla nascita posseggono veleno attivo e son gia’ in grado di mordere.
Essendo animali a sangue freddo, cioe’ non sono in grado di autoregolare la temperatura corporea, necessitano del sole e del calore per attivarsi e muoversi, motivo per cui al mattino è facile trovarle immobili sui sassi e sul terreno soleggiato a riscaldarsi, non lontano dalla loro tana.
Mentre durante il giorno, quando le temperature aumentano, preferiscono nascondersi al fresco della vegetazione per poi riprendere l’attivita’ al tramonto e se la temperatura del suolo lo permette, intraprendere la caccia per il cibo nelle prime ore serali o di notte.
Si nutrono prevalentemente di piccoli mammiferi come topolini, piccoli uccelli e anche lucertole e anfibi.
Essendo animali che vanno in letargo nei mesi freddi, in primavera, al risveglio, inizia anche la stagione riproduttiva, che si traduce in una maggior attività di esplorazione per la ricerca del partner, per cui è più facile incontrarle.
Hanno comunque un comportamento schivo e preferiscono la fuga, per cui è difficile che possano attaccare l’uomo o altri animali, a meno che non si sentano minacciate e non abbiano altre vie di fuga.
Un’altra particolarità importante delle vipere e’ che non posseggono orecchie esterne, per cui non percepiscono, se non poco, i suoni.
Posseggono però un orecchio interno con una spiccata sensibilità per le vibrazioni, per cui avvertono molto bene i vostri passi.
Veniamo ora ai consigli su come evitare di farsi mordere da un vipera, che è sempre meglio evitare.
- camminate sui sentieri battuti possibilmente con passo pesante
- portatevi dietro un bastone da battere sul terreno, in caso di erba alta o sassi
- tenete il cane al guinzaglio
- evitate di sedervi o mangiare vicino a sassi, pietraie, cataste di legna, muretti in pietra o erba alta
- se vi imbattete in una vipera, rimanete immobili e battete forte i piedi sul terreno e usate un bastone. non urlate perche’ non vi sentono e potreste invece agitare il cane. se non si allontana, lentamente, allontanatevi voi e il vostro cane.
Se nonostante tutte le precauzioni adottate, si verifica la malaugurata ipotesi che il vostro cane viene morso da una vipera, come promesso all’inizio di questa puntata, vi spiego cosa si deve, e soprattutto, cosa non si deve fare.
Se il vostro cane viene morso, la cosa più importante da fare è
- Mantenere la calma.
L’agitazione, il nervoso e la paura sono la peggior cosa che possiate fare. Perché è dimostrato che l’attivazione dei meccanismi di stress facilita la diffusione del veleno. purtroppo il morso è doloroso, la zona colpita è dolente e edematosa, ma cercate di calmare per quanto possibile il vostro cane coccolandolo e accarezzandolo. se possibile prendetelo in braccio e non fatelo muovere. anche l’attività fisica e il movimento contribuisce alla diffusione del veleno. - Se il morso è avvenuto alla testa e al collo, sfilare subito il collare.
La zona colpita spesso diventa tumefatta e gonfia e eventuali collari stretti potrebbero soffocarlo. - Lavare subito la ferita con acqua ossigenata!
In alternativa, soluzione fisiologica o acqua di bottiglia o acqua corrente. Ad ogni modo, lavate lavate lavate!!! - Fasciate la ferita
con benda orlata o vetrap a partire da 10-20 cm sopra il morso a scendere, senza stringere. deve essere contenitiva ma non compressiva. perché questo? perché il veleno risale soprattutto grazie ai vasi linfatici e una fasciatura a scendere ne rallenta la salita. - Contattare il proprio veterinario
o altra struttura il più vicino possibile dove portare il proprio cane. la possibilità di salvare il cane è tanto piu’ elevata quanto prima si intraprendono le misure. idealmente si dovrebbe raggiungere un centro veterinario entro un’ora dall’accaduto.
Durante il trasferimento dal veterinario, fino a raggiungere l’auto, sarebbe ideale non far camminare il cane e portarlo in braccio ove possibile, sempre per il motivo di limitare la diffusione del veleno e la sua risalita, favorita appunto dall’effetto pompa dei muscoli sui vasi linfatici.
E ora veniamo alle cose da non fare! forse piu’ importanti delle cose da fare
- Non incidere la zona interessata dal morso!!!
Rischiate di favorire la dispersione tramite il sangue del veleno. - Non usare alcol per disinfettare la ferita
a parte che non dovrebbe far parte neppure del kit di pronto soccorso, come vi ho detto nella puntata precedente, anzi come non l’ho appunto neanche menzionato tra le cose che dovrebbe contenere la valigetta! - Non posizionare alcun laccio emostatico
o altro facente funzione: cintura, corda elastico etc. non usate nulla per stringere al di sopra della ferita! oltre che inefficace per impedire la risalita del veleno, potrebbe causare ischemia e necrosi dei tessuti a valle del laccio. benzina sul fuoco!!! - Non succhiare il veleno!
oltre che essere poco efficace, è pericoloso pure per chi lo fa, perche’ a volte in bocca sono presenti delle microferite, piccole afte o altro che rappresentano una porta d’ingresso per il veleno, causando problemi a volte anche seri. - Non somministrare farmaci,
tanto meno cortisone, tanto meno siero antivipera. sara’ compito del veterinario instaurare la terapia piu’ opportuna, che vede tra i suoi cardini la terapia infusionale endovenosa, la correzione degli squilibri elettrolitici, la profilassi antibiotica e altre terapie di supporto. l’uso del cortisone è controvers ad ogni modo se il veterinario reputa indispensabile il suo uso, ad esempio perche’ il morso e’ localizzato al collo e l’edema impedisce la respirazione, questo dev’essere fatto endovena.
Una via di somministrazione che sul campo non può essere eseguita, soprattutto da mani inesperte! anche l’uso del siero antiofidico è alquanto controverso. sicuramente non e’ tra le prime cose da fare. oltre che essere difficilissimo da reperire e le poche scorte a disposizione sono riservate agli ospedali nel caso vengano portati bambini o anziani morsicati, insomma le categorie piu’ a rischio nell’uomo, in veterinaria si tende ad usarlo sempre meno o per niente! Il motivo risiede principalmente sui rischi di reazione anafilattica del siero che possono essere addirittura mortali. se il cane non muore per il veleno, muore sicuramente per gli effetti avversi del siero. apro un piccola parentesi sul rischio mortalità nel cane nel caso di morso da vipera. anzi voglio chiarire un concetto che non ho ancora espresso ma che e’ importante sapere per voi proprietari di pelosi.
Il morso di vipera non è sempre mortale. se si interviene rapidamente e si instaurano le opportune terapie endovenose, il paziente viene ricoverato e tenuto sotto osservazione, la maggior parte dei casi escono dal pericolo dopo 24-72 ore. anche se poi impiegheranno settimane a ristabilizzarsi del tutto. la mortalità è legata anche ad altri fattori, uno dei quali è la taglia dell’animale, l’altra e’ la dose di veleno inoculata. tanto più è piccolo il quadrupede, tanto più è grande la dose di veleno e tanto più alto è il rischio mortalità.
- ultima cosa da non fare è…agitarsi, spaventarsi e perdere il controllo.
L’ho già detto tra le cose da fare, mantenere la calma!!!
Rappresenta il concetto più importante da tenere a mente. in quel momento il vostro cane si affida a voi per la sua salvezza e ha bisogno di una persona forte e decisa che sa prendere decisioni rapide ed efficaci. se si interviene in tempo a volte il morso di vipera e’ un morso a “secco” come si dice, ovvero senza iniezione di veleno! si calcola che il 20% dei morsi di vipera siano morsi a secco…questo perche’ per la vipera il veleno e’ una risorsa importantissima ed e’ difficile da rigenerare. inoltre l’inoculazione del veleno e’ un atto volontario da parte dell’animale, quindi magari il serpente ha voluto solo dare un avvertimento. in piu’ tenete anche presente che in italia esistono 23 specie di serpenti, e solo 5 sono le vipere. magari a mordere il vostro cane non è stata una vipera ma una natrice, una biscia innocua che per alcune vaghe caratteristiche puo’ assomigliare ad un vipera. infatti a volte assume un atteggiamento spavaldo alzandosi ed emettendo sibili, ma lo fa sempre per spaventare piuttosto che per attaccare. ricordatevi sempre delle tre caratteristiche che permettono di identificare una vipera rispetto ad altri serpenti: la testa triangolare, la coda tronca, ma soprattutto la pupilla ellittica verticale come quella dei gatti!!
Ed ora per concludere voglio sfatare due falsi miti sul mondo delle vipere che ogni tanto tornano fuori:
Il primo è che le vipere non vengono liberate nei boschi gettate da elicotteri con degli scatoloni o paracadutati. questa era una tesi che aveva preso piede a metà degli anni 70 in francia e poi in italia agli inizi degli anni 80, quando il numero di questi esemplari sembrava in diminuzione e gruppi animalisti ne invocavano il ripopolamento. in realta’ si tratto’ di uno scherzo favorito anche da alcuni cartelli messi nei boschi che raffiguravano appunto il pericolo del lancio di questi serpenti.
L’altra bufala o diceria che gira sulle vipere è che facciano i nidi sugli alberi e che partoriscano i viperotti sui rami lasciandoli poi cadere per evitare di essere morsicate a loro volta, visto che già da appena nati sono in grado di mordere e iniettare il veleno. Quindi, che si possa essere morsicati passando sotto gli alberi, niente di più falso.
La vipera partorisce sul terreno in luoghi riparati e nascosti, ma non ha un vero e proprio nido perché appena nati i viperotti vanno subito in cerca di cibo allontanandosi dalla madre che non presta cure parentali.
Vi invito a condividere questo articolo in modo che sempre più persone possano essere informate su cosa fare e cosa non fare nel caso in cui, durante una passeggiata in montagna, si incontri una vipera.
Nel salutarvi voglio anticiparvi l’argomento della prossima settima: cosa fare se il tuo peloso viene punto da un’ape o una vespa.
Insomma rimaniamo in tema morsi o “becchi”, come diciamo qua in romagna, quando appunto un’ape ti ha punto… anzi ti ha beccato!